Significativa, in tal senso, è stata l’esperienza nel 2011, di circa un anno, presso un centro di accoglienza in Sicilia dove la COREIS è stata chiamata a gestire la pratica del culto islamico, garantendo sia la preghiera del venerdì che le ritualità del mese di Ramadan. Parallelamente è stato possibile offrire consulenza e sostegno ad associazioni di pakistani e senegalesi per la costruzione di moschee e la redazione degli statuti in linea con l’ordinamento giuridico dello Stato Italiano, in virtù delle competenze maturate dalle relazioni con il Ministero dell’Interno al quale la COREIS ha richiesto dal 1998 di essere riconosciuta come ente morale del culto islamico.
L’auspicio che i rappresentanti delle associazioni religiosi possano incidere positivamente sulle masse musulmane non passa certo attraverso una politicizzazione della religione quanto nel saper garantire servizi per la comunità islamica in grado di tutelarne la dignità e la rispettabilità. Un esempio è rappresentato dalla fruibilità di cibi halal nei luoghi pubblici, scuole, ospedali e esercizi commerciali. Dal 2008 la COREIS ha costituito uno sharia board e un comitato etico di certificazione halal che hanno redatto un primo disciplinare di certificazione halal, introducendo in Italia degli standard qualitativi più alti a tutela dei consumatori musulmani. È stato registrato il marchio Halal Italia, riconosciuto da enti di certificazione internazionali. La COREIS non percepisce proventi per tale attività, di cui mantiene la supervisione, in linea con la sua natura di associazione senza scopo di lucro.