Londra ospita la prima Conferenza dei Leader Musulmani Europei e Britannici
In copertina: Londra, 12 Marzo. Il segretario generale Muhammad Abd al-Karim al-Issa al Primo Convegno di leader musulmani D'Europa e del Regno Unito.
Il segretario generale della Muslim World League, Muhammad Abd al-Karim al-Issa, ha voluto organizzare e anticipare i suoi incontri istituzionali nel Regno Unito partecipando alla sessione interreligiosa della “Prima Conferenza dei Leader Musulmani Europei e Britannici” promossa a Londra sabato 11 e domenica 12 marzo.
Seminario sulla Carta di Makkah. Imam di Londra Faid Said, Umar al-Qadri dall'Irlanda, Azzedine Bahi della Moschea di Lyon, shaykh Abu Bakr e Qari Asim da Londra.
Prima di incontrare lunedì 13 marzo Re Carlo III a Buckingham Palace e l’Arcivescovo di Canterbury Justin Welby a Lambeth Palace, il segretario generale della Lega Musulmana Mondiale ha proposto ai leader musulmani d’Europa la presentazione degli articoli della Carta di Makkah promossa nel 2019 da oltre 1200 personalità autorevoli e sapienti musulmani internazionali: “i valori della fede, nella sicurezza, nella salute e nello sviluppo devono promuovere l’unità sociale e la coesistenza pacifica”.
La Carta di Makkah del 2019, ispirata al trattato di Madinah ai tempi del profeta Muhammad, è frutto di una concertazione di saggi musulmani da 139 Stati che hanno voluto aggiornare la radice di una unità nella diversità della comunità musulmana e dell’umanità, escludendo ogni legittimità di metodo e di contenuti orchestrati da gruppi che cercano il potere tramite la strumentalizzazione della politica e della religione per perpetrare discriminazione e violenza.
A Londra, lo scorso sabato e domenica, erano presenti circa oltre 100 leader musulmani. Citiamo i più importanti: dal Regno Unito (Sir Iqbal Sacranie, Adam Kelwick, imam Faid Said, Qari Asim, mufti Barakatullah, Rehman Chishti, shaykh Ba Bikr), dagli Stati Uniti d’America (imam Majid, Hisham Hellyer), dalle principali moschee di Francia (Ghaleb Bencheikh, Chamseddine Hafiz, Anuoar Kbibech) e i membri del Consiglio Europeo dei Leader Musulmani EULEMA (i mufti dalla Albania, Bulgaria, Croazia, Estonia, Lithuania, Slovenia, gli imam dalla Danimarca, Irlanda, i presidenti nazionali dalla Germania, Islanda, Francia, Portogallo, Svizzera). Strategica la delegazione dei musulmani affiliati alla Lega Islamica Mondiale (MWL) in Scandinavia (Hussin Aldaoudi insieme al mufti della Finlandia e all’educatore svedese Hassane Moussa).
Folta e più discreta la rappresentanza dall’Italia, oltre al vicepresidente COREIS imam Yahya Pallavicini, i due presidenti del CICI Centro Islamico Culturale d’Italia (Moschea di Roma, Naeem Nasrullah) e della Confederazione Islamica Italiana (Mustafa Hajraoui) e il direttore dell’ufficio per l’Italia della Lega Musulmana Mondiale, S.E. Sarhan Abdul-Aziz.
Imam Yahya Pallavicini.
L’imam Yahya Pallavicini, relatore in rappresentanza COREIS e EULEMA ha condiviso la sessione interreligiosa di Londra con la presidente della Hindu Forum of Europe Lakshmi Vyas e la segretaria generale di MCB, il Consiglio dei Musulmani Britannici, dopo la presentazione del rettore della storica Moschea di Parigi, capolavoro architettonico e artistico di moschea d’Europa con splendidi influssi maghrebini.
L’imam Yahya Pallavicini ha voluto esprimere la gratitudine per questa prima assemblea dei musulmani d’Europa, richiamando la necessità di avere consapevolezza del contesto giuridico e culturale (e linguistico) dell’Occidente per evitare trapianti artificiali di modelli (esclusivi?) o soluzioni che possono forse funzionare in alcune città d’America ma non sempre anche altrove.
“Interessante – ha affermato - l’abbinamento dei nostri colleghi musulmani nel mettere in relazione i fondamenti del diritto islamico con gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile promosso dalle Nazioni Unite (Sustainable Development Goals, Agenda 2030). Mi piace ricordare che, nel secolo scorso, Abbas Bencheikh a Parigi, Hassan Eaton a Londra e shaykh Abd al-Wahid Pallavicini a Roma hanno rappresentato un contributo di autentica autorevolezza nella trasmissione e riadattamento di una prospettiva islamica sacrale, simbolica e spirituale della vita per un europeo contemporaneo, senza esotismi orientaleggianti o arabeggianti, senza dogmatismi privi dell’intelligenza della fede e della pietà spirituale e senza compromessi con le potenti correnti riformiste e secolarizzate che vorrebbero modificare l’Islam, come il Cristianesimo e l’Ebraismo, dalla sua finalità religiosa e civile”.
Visita alla Moschea Centrale di Londra.
“A questa prima generazione – ha continuato l’imam Pallavicini a Londra – ne seguono molte altre che, proprio come dal trattato di Madinah al Messaggio di Amman, alla Dichiarazione di Marrakesh e alla Carta di Makkah, rispettano la dignità degli autoctoni e degli immigrati, delle famiglie ebree e degli ordini di monaci cristiani, delle diverse scuole giuridiche, teologiche, spirituali e delle varie organizzazioni e associazioni di musulmani nelle varie regioni del mondo e in Europa, garantendo il rispetto della piena dignità e libertà religiosa ad ogni credente, senza ghetti e senza discriminazioni e senza infantili suprematismi o avidi monopoli. Salvaguardare la dignità della pratica rituale, la preghiera comunitaria quotidiana in spazi ben gestiti, e il saluto dei defunti musulmani nei cimiteri, si accompagna ad altre esigenze concrete che possono maturare soltanto se cambia la mentalità tra i musulmani e verso i musulmani, come tra tutti i cittadini e verso tutti i cittadini”.
“La tolleranza, l’indifferenza o la demagogia sentimentale – ha concluso l’imam – sono senz’altro meno peggio dell’intolleranza, dell’odio e della ingiustizia sociale ma sono false soluzioni e vuote parole che non hanno mai il coraggio di riconoscere la realtà più profonda e più elevata dell’umanità e della vita. A questa prova sono chiamati i musulmani d’Europa, ad un umile contributo al dibattito intellettuale e allo sviluppo sociale che sappia aggiornare e tradurre l’interpretazione vissuta del significato universale di ricordare Dio ed essere servi del Misericordioso.”