Sermoni

Ya Sin

Nel nome di Allah, il misericordioso nella trascendenza, il misericordioso nell’immanenza – Ya Sin – per il Qu’ran sapiente – davvero tu sei uno degli Inviati – su una via retta! – questa è Rivelazione dell’Onnipotente, il Misericordioso nell’immanenza.

Surat Ya Sin, XXXVI: 1-5


O credenti, benvenuti alla surat Ya Sin.

Secondo gli esegeti musulmani si tratta di una Rivelazione trasmessa a Makkah.

Le prime lettere Ya Sin fanno parte delle misteriose lettere separate dell’alfabeto del sacro Qur’an che si trovano all’inizio di ventinove capitoli e il cui significato è custodito nella scienza di Allah.

Al-Qurtubi () propone come interpretazione per le lettere Ya Sin che possano essere l’abbreviazione di “oh essere umano!” con la Ya intesa come vocativo e la Sin che rappresenta l’abbreviazione di insan, essere umano. Questa invocazione si riferirebbe al profeta Muhammad (). Altri commentatori riferiscono le due lettere combinate Ya Sin ad un altro nome misterioso del profeta.

Secondo una tradizione narrata da ‘Ali bin Abi Talib (): «ho sentito il messaggero di Allah dire: “in verità Allah mi ha dato sette nomi nel sacro Qur’an: Muhammad, Ahmad, Ta Ha, Ya Sin, al-muzzammil, l’avvolto, al-mudaththir, ‘abdAllah, il servo di Allah”.»

Secondo al-Qushayri () le due lettere Ya Sin rappresentano il giorno del Patto, yawm al-mithaq, quando Allah ha sancito un patto con i figli di Adam ().

Questi versetti iniziali di questa surah sono inseriti in un esplicito dialogo tra Allah () e il profeta Muhammad () dove la Rivelazione è sia la narrazione ma anche il collegamento che Allah () trasmette al Profeta ().

In questo caso, il sacro Qur’an è l’oggetto della Misericordia di Allah ma è anche il soggetto di Saggezza e di Precisa e Perfetta Determinazione, proprio come le due lettere Ya Sin, che sono precise, perfette e determinate, possono esprimere un nome del messaggero di Allah e, allo stesso tempo, sono tra le lettere misteriose e tra le lettere della Rivelazione in tutto il sacro Qur’an.

C’è una saggezza chiara nel particolare e nell’integralità della scienza sacra della Rivelazione che si manifesta anche nei simboli delle lettere, delle forme e delle funzioni. La saggezza di Allah è Onnipotente e Misericordiosa e si riflette nella generosità della Rivelazione e il profeta Muhammad è l’interprete di questa saggezza sacra nella perfezione determinata di ogni singolo aspetto e segno e nella fedele ritrasmissione del Messaggio di Allah.

Proseguendo nella surat Ya Sin incontriamo due altri versetti fondamentali che si rivolgono nuovamente alla natura della funzione del Profeta ():

inna huwa illa dhikrun wa qur’anun mubin – la-yundhira man kana Hayyan wa yaHiqqa-l-qawlu ‘ala-l-kafirina

“e lui non è che monito e proclama chiaro – che ammonisce chi è vivo e la sentenza contro i negatori sia giusta.”

Il profeta Muhammad () subisce la calunnia di essere un poeta che inventa la Rivelazione. Ibn Kathir () chiarisce che il profeta non aveva alcuna facilità con il ritmo e il linguaggio della Rivelazione, ma la sua funzione miracolosa lo rendeva capace di ricevere e ritrasmettere questa Parola di Verità, chiara ed evidente, un richiamo per le creature e per i credenti che hanno dimenticato la loro identità. Si manifesta il ricordo di un senso e di un orientamento della vita ma anche, come riprende al-Qurtubi (), una occasione per coloro che hanno ancora il cuore aperto e l’udito disponibile all’ascolto di Allah.

Secondo l’autorità di Ma’qil bin Yasar, il messaggero di Allah () ha detto: “recitate Ya Sin sui defunti”. Trasmesso da Abu Dawud, al-Nasa’i e Ibn Hibban ().

Sempre al-Nasa’i ha riferito che: “Ya Sin è il cuore del Qur’an … recitatela davanti al defunto”.

Lo shaykh al-Shawkani () chiarisce che la recitazione di questa parte della Rivelazione si accompagna al defunto e non al morente e non è opportuno travisare in questo caso il senso letterale della tradizione per forzare un significato allusivo. Questo è quanto è stato insegnato dalle prime generazioni e dalle generazioni successive, si faccia attenzione a non aggiungere speculazioni prive di fondamento e si segua la Sunna con attenzione e amore.

Cari fratelli e sorelle,

secondo una tradizione riportata da al-Alusi e al-Qurtubi (): “Ogni cosa ha un cuore. E il cuore del Sacro Qur’an è Ya Sin. Chiunque reciti Ya Sin, Allah gli riconosce la recitazione della Rivelazione moltiplicata per dieci. In verità c’è nel Corano una surah che ha l’efficacia dell’intercessione e conferisce il perdono mentre la si recita e la si ascolta. Questo è il potere di Ya Sin.”

Ibn Kathir () cita una tradizione riportata da Ibn Abbas: “Chiunque recita la surah Ya Sin di notte con il desiderio del Suo volto, viene perdonato durante quella stessa notte.”

Ibn Abbas () riporta la seguente tradizione: “Chiunque recita la surah Ya Sin mentre si è svegliato al mattino, riceve un conforto per tutto il giorno. Lo stesso criterio capita al lettore che legge in mezzo alla sera e riceve conforto per tutta la notte.”

Cari fratelli e sorelle,

i maestri ci richiamano alla provvidenziale determinazione dei segni della Rivelazione che non devono essere oggetto di speculazioni imprecise e neppure essere ridotti a letteralismi artificiosi. Si tratta di un richiamo alla natura della scienza sacra e all’articolazione di questa Rivelazione nella vita e nella morte, nel dialogo tra Allah e il Suo messaggero, nel rapporto tra la Sua Parola e le nostre disponibilità a seguire e ascoltare, ricordare e riconoscere.

In tutto questo il profeta Muhammad () è sia il maestro che il modello per ogni musulmano:

Allah lo rende incapace di comprendere per purezza intellettuale (ummi), ma efficace nel trasmettere, capace di guidare e di seguire, capace di giudicare e di adattare, capace di condannare e di perdonare, capace di dare prima ancora che venga fatta una richiesta, capace di conoscere prima ancora di riconoscere, capace di recuperare e di confortare.

Allah è Colui che dà la vita e la morte. La vera vita e la morte nella grazia sono possibili solo partecipando alla Rivelazione con il profeta Muhammad () che è il maestro e il modello nella vita e nella morte. In tutto questo, Ya Sin è una delle sintesi di questo rapporto e di questa rappresentazione spirituale ed è uno strumento di sostegno rituale, proprio come il cuore è il simbolo e la sintesi ma è anche la residenza della presenza di Allah.

Ya insan! C’è forse vita o morte senza cuore, senza Profeta, senza Rivelazione, senza Allah?

Siamo grati di avere il cuore ancora aperto e l’udito ancora sensibile e la vita ancora umile per seguire il Profeta ancora vivente e ricordare la Rivelazione ancora operativa, di giorno e di notte.

La ilaha illa Allah Muhammadun rasulAllah


Imam Yahya Pallavicini