E indicò verso di lui. Dissero “Come potremo parlare a chi è nella culla infante?”
Disse: “In verità io sono il servo di Allah: mi ha dato il Libro e mi ha fatto profeta
E mi ha reso benedetto ovunque io sia e mi ha ordinato la preghiera e l’elemosina fintanto che sarò vivente
E la gentilezza verso mia madre e non mi ha fatto violento né infelice
E la pace sia su di me il giorno in cui sono nato, il giorno in cui morirò e il giorno in cui sarò resuscitato vivente.
Questo è ‘Isa figlio di Maryam, Parola di Verità della quale essi dubitano.
Sura Maryam, numero 19 del Sacro Corano, versetti dal 29 al 34.
Oh credenti nel Dio Unico,
Nei versetti del Sacro Corano che abbiamo recitato, ‘Isa ibn Maryam () è appena nato e con il permesso di Allah () si presenta a questo mondo come Suo servo, detentore del Libro e Profeta.
Si presenta come benedetto e sottomesso alla volontà di Allah () nel compiere gli atti rituali che gli sono stati ordinati, ovvero la preghiera e l’elemosina ed esprime i tratti del suo carattere: gentile con la madre, mite e beato. La pace è su di lui.
Qawl al-Haqq, Parola di Verità. Che ayat! Che segni ci mostra Allah ()!
Un profeta appena nato che parla e inizia la sua missione profetica per trasmettere a uomini e donne increduli la Parola di Verità di cui Allah () lo ha pervaso. Che miracolo!
Ma gli uomini non sempre riconoscono e accettano i miracoli che Allah () manifesta. Occorre compiere uno sforzo interiore per non lasciarsi condizionare dalla razionalità e dalla normalità, per abbandonare le concezioni che abbiamo di cosa può accadere o di cosa siamo abituati a vedere e sentire.
Anche noi uomini e donne di fede presenti ad Allah in questo jum’a siamo stupiti da questo miracolo.
Siamo ancora stupiti anche se sono trascorsi oltre duemila anni da quando è accaduto, ma ciò che è contenuto nel Sacro Corano va al di là del tempo e della storia, non è un avvenimento del passato ma avviene nell’istante in cui leggiamo o sentiamo recitare i versetti. E’ un miracolo di Allah () che è contenuto in un altro miracolo di Allah () che è il Sacro Corano, il miracolo più grande.
La Parola che Allah() ci ha trasmesso grazie al Profeta Muhammad () è immutabile ed eterna e quando ascoltiamo della nascita di Saiyyduna ‘Isa () siamo stupiti ma non siamo increduli e non dubitiamo.
Non dubitiamo e siamo certi che Allah () può fare ciò che vuole della Sua creazione.
Non dubitiamo e siamo certi che Saiyyduna ‘Isa sia un esempio di sottomissione alla volontà di Allah() e di sollecitudine, tale da iniziare appena nato a testimoniare la luce profetica e crediamo che il Libro e la Profezia si siano manifestati anche tramite Saiyyduna ‘Isa, fin da quando era neonato nella culla.
Abu Hurayrah () ci riporta che il Proferta Muhammad () ha detto: “Io sono più di chiunque altro vicino a ‘Isa in questo basso mondo e nell’Altro Mondo. I profeti sono fratelli figli di madri diverse. Le loro madri sono svariate e la loro religione è unica. Fra me e ‘Isa non c’è nessun’altro profeta”.
Il Profeta Muhammad () sancisce così la particolare vicinanza e affinità che c’è tra lui e Saiyyduna ‘Isa (). Un’affinità profetica e spirituale che si manifesta nelle qualità della servitù e della sottomissione ad Allah (). Entrambi sono solleciti nel compiere la Sua Volontà ritrasmettendo il Libro; sono i portavoce della Parola di Verità Qawl al-Haqq.
Un altro hadith ci riporta che il Profeta () ha detto: “Satana () tocca ogni figlio di Adam () il giorno in cui la madre lo mette al mondo, tranne che nel caso di Maryam e di suo figlio ().
‘Isa () è puro perché lui e sua madre non sono stati toccati da Satana () al momento della nascita, e questo lo distingue, assieme la madre, da tutti gli altri esseri umani. Il Profeta Muhammad () ha acquisito questa purezza quando da bambino nel deserto due angeli con forma umana gli aprirono il petto, tolsero un grumo nero dal suo cuore e poi con la neve gli lavarono il cuore ed il petto.
La purezza voluta da Allah () per questi due uomini è un’altra qualità spirituale che li accomuna e che ha permesso loro di essere dei ricettacoli trasparenti della Rivelazione divina.
Entrambi hanno ritrasmesso la Parola di Allah () così come l’hanno ricevuta, senza aggiungere o togliere nulla, né senza modificarla.
Anche da Saiyyduna ‘Isa () sancisce la sua vicinanza con Il Profeta Muhammad () quando Allah () nel Corano gli fa dire: wa mubashiran birasulin yati min ba'di us'muhu ahmadu (Corano 61:6)
“… e per annunciare un messaggero che verrà dopo di me di nome Ahmad”.
Non è solo l’annuncio di un altro messaggero che verrà, ma anche l’esplicitazione del nome di questo Messaggero, Ahmad, il Molto Lodato. jaahum bil-bayinati “… egli venne con delle prove evidenti…” Il nome del Profeta che verrà è una prova evidente che viene data ai fedeli per poterlo riconoscere con certezza, per poter credere prima ancora di vederlo.
Il cuore è rassicurato e la fede è rafforzata da questo annuncio perché la profezia continua con Muhammad (), che ne è il sigillo, Khatam an-Nabiyyin, fino alla fine dei tempi, fino a jawmi al-din, il Giorno del Giudizio. Ma prima di quel giorno Saiyydduna ‘Isa () sigillo della Santità Khatam al-Waliyya, ritornerà e si manifesterà come giudice giusto. Allahu a’alam, rispetto a questo Allah è più Sapiente.
AstaghfirAllaha inna Allaha kana Twwaban
Cari fratelli e sorelle,
oggi i nostri fratelli cristiani cattolici ricordano e festeggiano la ricorrenza della nascita di Gesù, Saiyyduna ‘Isa (). Non ci siamo adeguati a questa ricorrenza, ma piuttosto, abbiamo colto questa provvidenziale concomitanza per ricordare anche noi nel giorno del jum’a Saiyyduna ‘Isa (). Preghiamo Allah () affinché anche questa sia un’occasione per accrescere la nostra fede e la conoscenza dei Suoi segni.
La figura di Saiyyduna ‘Isa () manifesta un mistero che traspare in modi differenti sia dal Corano che dai Vangeli. Nel rispetto delle diversità tra Islam e Cristianesimo, questo mistero ci sollecita a riflettere sulla volontà divina e vorremmo approfondire un altro aspetto dell’affinità tra il Profeta Muhammad () e Saiyyduna ‘Isa () che è la misericordia che entrambi hanno manifestato.
Sappiamo che il Profeta Muhammad () è stato inviato come una misericordia per i mondi.
Ma Saiyyduna ‘Isa () manifesta una misericordia con un’ultima “prova evidente” che conclude i suoi miracoli, quello della “tavola imbandita” che chiede ad Allah () di far discendere dal cielo per soddisfare la fame dei credenti ed essere “rassicurati nel cuore”, di “conoscere la Verità” per testimoniare di “questo segno della Provvidenza”.
La tavola imbandita è la possibilità di beneficiare di un nutrimento spirituale permanente, che possa perdurare come segno di Allah () anche per tutte le generazioni future. Questo è il segno evidente di una elargizione particolare della Sua Misericordia, che Allah () riflette in Saiyyduna ‘Isa() e che rende accessibile e permanente per ritrasmettere lo Spirito di Santità anche dopo averlo richiamato a Sé. In questo riconosciamo i cristiani che si accostano alla mensa benedetta discesa dal cielo per nutrirsi dello Spirito di Allah ().
Nell’Islam il segno della Provvidenza Divina e lo strumento di conoscenza per eccellenza, il Verbo di Allah () e la Sua Parola è stato ritrasmesso dal ricettacolo puro del Profeta Muhammad () ed è il Sacro Corano, nutrimento spirituale e partecipazione alla trascendenza divina, è il mezzo rivelato della comunione spirituale con Allah ().
wal-salamu alayya yawma wulidttu wa yawma amutu wa yawma ub'athu hayyan.
“E la pace sia su di me il giorno in cui sono nato, il giorno in cui morirò e il giorno in cui sarò resuscitato vivente”.
In questi tempi difficili ma di grande misericordia, possiamo in questa ricorrenza, riflettere grazie a queste parole che Saiyyduna ‘Isa () dice nel Corano, sul valore della vita e della salute, e sulla pace, interiore ed esteriore a cui dobbiamo aspirare.
Imam Abd al-Jabbar