Allah chiama alla Dimora della Pace e guida chi Egli vuole sul retto sentiero.
Surat Yunus, X: 25
O credenti, benvenuti a questo jumu’a.
Lo shaykh Sahl al-Tustari () nel commentare questo versetto della Rivelazione di Allah dice:
“la chiamata (di Allah) è universale ma la Sua conduzione (hidaya) è decretata per alcuni eletti (khassa). Egli ricollega la Propria Conduzione alla Sua Volontà (mashi’a), essendo questo ciò che Allah () ha precostituito (sabiqa al-qadar).”.
Dunque nessuno non ha ricevuto la chiamata, tutti e ognuno hanno ricevuto la chiamata.
E nessuno sa di far parte o meno di coloro, tra gli eletti, che hanno ricevuto la conduzione, nessuno sa se fa parte di coloro ai quali la Volontà di Allah ha destinato la conduzione. Colui che non fa parte di questa Volontà specifica di Allah fa comunque parte dell’unanimità di coloro che hanno ricevuto distintamente e indistintamente la chiamata.
Nessuno può appellarsi di non avere ricevuto e sentito o di non saper gestire la chiamata di Allah e nessuno può appellarsi di sapere con certezza di essere privo di conduzione o di non saperne seguire l’autorità. Anche se costui fosse davvero tra coloro che la Volontà di Allah ha escluso dalla conduzione, egli deve comunque rispondere e corrispondere alla chiamata universale. E anche se pretendesse di seguire una conduzione veramente autorevole, se la Volontà di Allah ha decretato diversamente, non potrà mai seguire la conduzione ma dovrà comunque rispondere della chiamata.
Allah chiama tutti alla chiamata e dispensa la Sua Guida solo ad alcuni eletti. E tutto questo fa parte della Sua insindacabile e incomprensibile Volontà. Nessuna volontà umana può comprenderLo ma la Sua Volontà comprende ogni cosa e ognuno, con la sua relativa capacità di comprensione e di incomprensione, di gestione efficace o inutile.
Lo shaykh al-Hujwiri () ci insegna che l’accettazione di questa Suprema e Superiore Volontà di Allah è l’Islam. La Volontà di Allah è talmente superiore ad ogni cosa che ogni cosa e persona sono
sottomessi alla Sua Volontà Superiore, ogni cosa e persona sono naturalmente “al di sotto” rispetto a Ciò che c’è di Superiore, essi sono sottomessi nella evidenza di Ciò che è Superiore. E che cosa è superiore? Allah e la Sua Volontà. Dunque non è solo il Principio divino ad essere Superiore e a Cui tutti noi dobbiamo essere sottomessi ma è anche alla Sua precisa Volontà che noi tutti dobbiamo essere accettanti, sottomessi, arrendevoli.
Il musulmano è colui che “si arrende” a questa evidenza per tutta la vita e in tutte le situazioni. Il musulmano è colui che si arrende ad Allah e alla Sua Volontà, egli si arrende alla Sua chiamata all’Unità Metafisica e si arrende alla possibilità di ricevere o di non ricevere, di seguire o di non poter seguire, una conduzione profetica e magistrale.
Attestare l’obbedienza all’Unicità di Allah e al sigillo della profezia nella particolarità del carattere del più degno di lode Muhammad () è il primo obbligo rituale per ogni musulmano all’inizio della sua vita e per tutta la vita. Eppure nessuno veramente sa se avrà ricevuto e potrà beneficiare di questa particolare conduzione, pur avendone testimoniato l’autenticità. Si tratta di un mistero particolare che si lega al mistero universale della chiamata alla vera fede. Ma mentre il mistero della fede è un mistero assoluto e dunque insindacabile, il mistero della conduzione è un enigma incommensurabile, un sacro elemento di tensione metafisica vissuta ogni istante che sottopone a verifica ogni concezione, ogni atto, ogni istinto, ogni sensazione.
Il musulmano virtuoso è colui che si arrende all’evidenza di Allah e si arrende altrettanto alla mancanza di evidenza sulla Sua Volontà di dare e non dare una conduzione solo ad alcuni. Per il musulmano virtuoso non è importante sapere se egli ha ricevuto o meno la conduzione ma è importante praticare la vera fede e seguire la conduzione senza sapere quale sia il destino e il decreto divino. Infatti, se sapesse di non aver ricevuto la conduzione, come potrebbe praticare la religione? E se, al contrario, sapesse di aver ricevuto la conduzione, la seguirebbe forse con maggiore determinazione? Seguire la conduzione è forse condizionato dalla garanzia di avere la patente di studente mentre seguire la religione sarebbe condizionato dal risultato? Tutt’altro, seguire la conduzione è condizionato dall’incertezza proprio perché la certezza della conoscenza sarà la condizione di arrivo dello studente musulmano virtuoso. Allo stesso modo, ma su un altro asse, praticare la fede in una religione è l’unica vita evidentemente naturale, il risultato della salvezza dell’anima è una conseguenza.
Il musulmano non virtuoso pensa di non aver ricevuto la conduzione e reagisce in due modi differenti: si inventa di non essere degno o si inventa una strada eroica nella quale dimostrare di
saper condurre se stesso alla meta ma con una conduzione alternativa e autoreferenziale, ricca di riferimenti dottrinali oppure in opposizione al quadro della tradizione.
Lo shaykh al-Bistami () venne visitato nella sua residenza da un ricercatore. Lo shaykh al-Bistami gli offrì del cibo ma il suo ospite rifiutò dicendo che era a digiuno. Lo shaykh al-Bistami chiese perché digiunasse e il suo ospite gli rispose che lo stava facendo in conformità ad un tale maestro. Lo shaykh al-Bistami gli disse che anche ogni maestro è una creatura e un musulmano non dovrebbe digiunare in conformità ad una creatura. Allora il suo ospite espresse l’intenzione di interrompere il digiuno accettando il cibo che gli era stato offerto ma lo shaykh al-Bistami aggiunse che non avrebbe dovuto interrompere il digiuno in conformità ad un’altra creatura.
Avere o non avere una conduzione e una possibilità di seguire una conduzione dipende solo dalla Volontà di Allah e non dal pensiero o dall’ingegno di una creatura che si vuole indipendente dalla Volontà del proprio Creatore. Una hidaya è una disciplina spirituale che ogni musulmano deve fare lo sforzo di interpretare come se fosse certo di averla ricevuta in dono dalla Volontà di Allah. Le alternative di pensiero, le analisi negative o positive sulla propria condizione di salute o di capacità, di competenza o di genio sono solo veli di illusioni per fuggire dalla realtà del mistero di Allah e del Suo Profeta ().
Cari fratelli e sorelle,
l’anima si contorce nel doversi prima sottomettere all’evidenza dello Spirito e poi pure al mistero della conduzione profetica. Non posso essere guidata da Allah e basta? Così l’io pretende guidare se stesso in un rapporto esclusivo con Allah negando ad Allah la scienza della conduzione profetica e della Sua Onnipotente Volontà. L’anima specula sull’incertezza della conduzione come speculava prima sull’Autorità del Signore dei mondi: se devo arrendermi all’evidenza di un Principio Assoluto perché devo anche arrendermi all’incertezza della conduzione di un mediatore umano? Non è forse una creatura come tutte le altre il Profeta, proprio come insegnava prima al-Bistami ()? (?!)
Travisare la forma dell’insegnamento dei maestri è una specialità dell’individuo per evitare di arrendersi all’obbedienza alla Verità. Nessuno ha chiesto esplicitamente obbedienza, abbiamo chiesto Pazienza e Fiducia, solo Pazienza e Fiducia. Ad altri che erano più lucidi e devoti nella sensibilità spirituale abbiamo chiesto Determinazione e Distacco. Lo speculatore di prima dice che sono parole chiave. Per noi sono preghiere, preghiere di Pazienza, preghiere di Fiducia, preghiere di
Determinazione, preghiere di Distacco. Preghiere di essere guidati dal Profeta nell’esercizio e nella realizzazione di una prova di conoscenza che passa da un travaglio particolare e mai generale, comunitario e mai solitario e che implica il servizio di alcune qualità specifiche precise e immanenti.
Se Allah sposta la direzione della preghiera dall’indeterminato al determinato è forse per affinare la concentrazione alla preghiera delle genti degli ultimi tempi, come insegna Shaykh ‘Ali al-Khawwas (). Ma possiamo forse anche pregare che tra le genti ben guidate degli ultimi tempi ci siano credenti sinceri che sappiano riconoscere l’Onnipotenza della Volontà di Allah sia nella determinazione del Centro che nell’universalità dell’immanenza e mantenere l’obbedienza all’aggiornamento della qibla rituale?
Se Allah converte un illuminato intellettuale come lo shaykh Abd al-Wahid Yahya () da una religione ad un’altra è forse per garantire la soddisfazione di una ricerca contemplativa per le genti degli ultimi tempi. Ma possiamo forse anche pregare che tra le genti ben guidate degli ultimi tempi ci siano credenti che sappiano salvaguardare la pratica della vera religione e l’operatività contemplativa senza ostentare in forma conflittuale la consapevolezza della crisi altrui ne subire la fascinazione delle forme sacerdotali del passato animico personale e mantenere l’obbedienza alla bussola infallibile?
Possiamo forse pregare che tra le genti ben guidate degli ultimi tempi ci siano credenti che sappiano riconoscere il miracolo di un jumu’a all’ospedale di Milano e alla moschea di Marsiglia o di una ascesi al monastero di Marsiglia e all’ospedale di Gap, sapendo distinguere i luoghi, i riti, i viaggi, le visite, i parti e i ricoveri e vivere ogni tappa differente dell’itinerario della conoscenza senza slanci o reazioni o partigianerie o pettegolezzi psichici e mantenere la disposizione alla scoperta e al riconoscimento della presenza spirituale?
Preghiamo che coloro che hanno ricevuto la conduzione siano conformi al servizio verso al-Hady, come insegnava davvero lo shaykh al-Bistami () e preghiamo per coloro che non hanno ricevuto la conduzione, dei quali non abbiamo alcuna consapevolezza, che possano essere l’oggetto di un grazia dell’Onnipotente di essere ben guidati in tempi e modi che solo la Sua Signoria sa determinare e persino riadattare secondo la Sua scienza sacra infinita.
Preghiamo di imparare ad essere docili e flessibili al servizio e all'obbedienza dell’Unità tradizionale e a non porre condizioni e a non subire condizionamenti da parte delle creature o di ciò che essi nascondono di ambiguo.
Imam Yahya