Si è svolta ieri 25 febbraio 2022 all’Università La Sapienza di Roma l’inaugurazione del nuovo corso di formazione per le guide religiose del FIDR (Forum Internazionale Democrazia e Religioni) promosso dal Ministero dell'Interno grazie al programma FAMI (Fondo asilo migrazione e integrazione) e Integra.
La COREIS partecipa anche quest’anno dopo essere stata tra le organizzazioni islamiche a sostegno già dei precedenti corsi FIDR di formazione per ministri di culto nel 2010, 2011 e 2012 a Varese e Alessandria durante i quali alcuni membri della COREIS erano stati anche fra i tutor di altri corsisti musulmani.
I principali docenti di quel primo corso del FIDR intitolato “Nuove presenze religiose in Italia” erano Alessandro Ferrari, Roberto Mazzola, Paolo Branca, Milena Santerini e Stefano Allievi. Ricordiamo di come i cicli di incontri e seminari si fossero sempre conclusi con una restituzione e confronto finale con i referenti delle principali associazioni di musulmani in Italia: CICI (Grande Moschea di Roma), UCOII e COREIS.
Oggi, dopo 10 anni, i nuovi corsi del FIDR sono coordinati dai due responsabili, Paolo Naso e Alessandro Ferrari, e alcuni docenti fra cui Alessandro Saggioro, Maria Chiara Giorda, Daniela Milani, Khalid Rhazzali e Cristiana Cianitto.
I temi trattati sono molteplici, dal pluralismo e la libertà, alle religioni nello spazio pubblico, il ruolo della donna, l'associazionismo e il "terzo settore", il dialogo e la coesione civica. Il programma prevede 8 incontri in 2 università di Roma e Milano, coinvolgendo 25 docenti per circa 40 ore di formazione rivolte a oltre 60 ministri di culto sikh, cristiani protestanti, cristiani ortodossi della chiesa Rumena e musulmani sunniti, tutte confessioni religiose che non hanno ancora ottenuto l’Intesa giuridica con lo Stato italiano. Si tratta senza dubbio di un importante investimento per 4 comunità religiose che sostengono le spese dei propri rappresentanti da tutta Italia.
"Noto che i temi sono sempre gli stessi dei corsi FIDR che ho avuto il piacere di frequentare nel 2010, 2011 e 2012 – commenta Halima Rubbo, che era fra i tutor della COREIS in quegli anni - Quest'anno mi sembra che la varietà dei docenti con la loro esperienza da oltre 15 atenei universitari da Messina a Cagliari, da Bari a Varese, sia notevole".
Numerosi i rappresentanti delle comunità islamiche in Italia che partecipano quest’anno. Si conferma una nuova generazione di ministri di culto e referenti religiose musulmane affiliati alla Grande Moschea di Roma, all'UCOII, alla CII, la Confederazione Islamica Italiana, e alla COREIS Italiana che ha favorito, oltre ai propri rappresentanti e referenti religiosi, la partecipazione anche di responsabili della Comunità Bosniaca (CIBI), dell'associazione del maestro senegalese Ahmadou Bamba e di quella del fondatore pakistano di Minhaj al-Quran.
"Questi percorsi di formazione per ministri di culto organizzati da docenti universitari in Italia seguono bene le linee guida per l'Integrazione – ha affermato ieri durante l’inaugurazione Hamid Abd al-Qadir Distefano della COREIS – La novità di estenderli non solo ai musulmani, come in precedenza, ma anche ad altre confessioni religiose è un segno di apertura al pluralismo e al dialogo interreligioso. La COREIS è fiduciosa che questa sia anche una propedeutica per una piena integrazione nella collaborazione anche spirituale e teologica, e non solo giuridica e sociologica, tra tutte le confessioni religiose in Italia, incluse quelle che hanno maturato strutture e facoltà per la formazione religiosa interna come le comunità cattolica, ebraica, valdese e come si stanno recentemente organizzando, dopo l’Intesa, anche gli indù e i buddhisti."
“Lo Stato di diritto è uno Stato dei diritti e tra i diritti fondamentali c’è la libertà religiosa – ha sottolineato il prefetto Fabrizio Gallo, nuovo direttore del dipartimento dei culti e libertà civili del Ministero Interno, intervenuto insieme al vice prefetto Antonio Tedeschi, responsabile per i culti non cattolici – Il fatto religioso è infatti alla base della coesione sociale e proprio per questo è tutelato dal Ministero dell’Interno la cui area di competenza è la sicurezza. La protezione dei diritti e dei soggetti portatori di tali diritti costituisce una grande sicurezza per tutta la collettività”.
I membri della COREIS iscritti al corso hanno espresso interesse per come il nuovo FIDR mostri sin da subito la sua utilità e le sue potenzialità perché “apre a delle piste proficue di collaborazione tra lo Stato e le confessioni e fornisce ai rappresentanti religiosi le coordinate normative e l’inquadramento politico-istituzionale per permettere ai membri delle proprie comunità di appartenenza di vivere religiosamente da cittadini italiani".
“Come ministri di culto musulmani auspichiamo che anche le istituzioni recepiscano non solo le esigenze sociali, ma anche la prospettiva e la natura particolare delle specificità religiose, in vista di una maggiore comunicazione e, dunque, collaborazione”.
All’inaugurazione sono intervenuti anche il prorettore dell’università La Sapienza Giuseppe Ciccarone e la preside della Facoltà di Lettere e Filosofia Arianna Punzi.