Scompare un protagonista sciita del dialogo interreligioso
All’età di 76 anni è tornato a Dio l’Ayatollah Mohammad Ali Tashkiri, per la cui anima vanno le nostre preghiere.
Nato nella città santa irachena di Najaf nel 1944, è stato un sapiente di rilievo internazionale riconosciuto nel mondo islamico sia sunnita che sciita. Impegnato nel dialogo a tutti i livelli, ha fatto parte del gruppo dei primi 38 sapienti firmatari della lettera a papa Benedetto XVI del 2007 “Una Parola comune tra noi e voi”, così come del “Messaggio di Amman” del 2006.
In occasione degli incontri annuali al Congresso Islamico del Cairo, tra il 2001 e il 2011, aveva stretto amicizia con il fondatore della COREIS Shaykh Abd al-Wahid Pallavicini (rAa).
Lo Shaykh Abd al-Wahid Pallavicini con l'Ayatollah Tashkiri al Cairo
Il presidente della COREIS imam Yahya Pallavicini, con il quale ha condiviso numerose iniziative a livello internazionale, lo ricorda come "protagonista del dialogo islamo-cristiano e tra sciiti e sunniti, autentico sapiente di dottrina islamica e sensibile alla spiritualità”.
L'Ayatollah Tashkiri (primo da destra) con l'imam Yahya Pallavicini nel 2018 a Bogor in Indonesia
Per molti anni è stato Segretario Generale dell’Assemblea Mondiale per la Vicinanza tra le scuole di pensiero islamiche (World Assembly for the Proximity of Islamic Schools of Thought), volta al dialogo tra Islam sunnita e sciita, organizzando meeting in occasione della festività per la nascita del Profeta Muhammad. Proprio in una di queste occasioni lo ha incontrato a Teheran nel 2016 Abd al-Ahad Zanolo, responsabile Ufficio Stampa della COREIS Italiana, che ne ricorda "il profondo impegno per promuovere nuove piattaforme di confronto sapienziale che unissero musulmani da tutto il mondo".
2006, Rodi, in occasione del World Public Forum “Dialogue of Civilizations”