Il 27 maggio 2021, l’allora Principe Carlo d'Inghilterra è intervenuto con un messaggio alla conferenza Internazionale sul “Modello di civiltà nella vita del profeta Muhammad” organizzata dall'ICESCO (Islamic World Educational, Scientific, and Cultural Organization) a Rabat, in collaborazione con la Lega Musulmana Mondiale e sotto l'alto patrocinio di Sua Maestà Re Mohammad VI del Marocco.
Il nuovo Re Carlo III affermava allora che “possiamo imparare molto dall'Islam”, spiegando come sia “da tempo oggetto di preoccupazione, per me, il fatto che nelle nostre società moderne, trascuriamo il lato spirituale della vita, il quale potrebbe essere invece così importante nel rafforzare i nostri valori e nel plasmare i nostri comportamenti”.
“Come dissi in una conferenza su "Islam e Occidente" presso l'Oxford Centre di studi islamici – continua Re Carlo – quello a cui faccio appello è una più ampia, più profonda e più attenta comprensione del nostro mondo; per una dimensione metafisica, oltre che materiale, della nostra vita, che ci permetta di ritrovare l'equilibrio al quale abbiamo abdicato”.
“Credo nel fatto che le nostre fedi possono fornire principi guida capaci di farci guardare al di là del mero materialismo”.
Si tratta dunque di una sensibilità al dialogo tra le fedi espressa in modo chiaro dal nuovo Re d’Inghilterra: “Il mondo attuale è estremamente interdipendente, più che in qualsiasi altro momento della storia umana e questo ci spinge a valorizzare la comprensione e il rispetto reciproco, principi sanciti dalle nostre fedi religiose”.
“C'è, dopo tutto, un molto opportuno richiamo all'umiltà, nell'Islam, riguardo al nostro posto su questa Terra”.
“Aggiungerei – conclude l’allora principe del Galles – che stiamo parlando di valori universali, non limitati a una religione, ma espressi in modi diversi in tutti i nostri libri sacri. Credo che questo approccio possa incoraggiare la cooperazione e una comprensione condivisa. Ciò è tanto più fondamentale nelle società multiculturali in cui viviamo e nelle quali sono convinto che le persone di tutte le fedi possano svolgere un ruolo particolarmente positivo”.
I musulmani della COREIS (Comunità Religiosa Islamica) Italiana esprimono il loro augurio affinché queste parole di saggezza siano di ispirazione e sostegno nella sua nuova funzione di autorità regale come Re d’Inghilterra e di autorità della Chiesa Anglicana.
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