In Ornavasso (VB) il matrimonio interreligioso celebrato da un prete e un Imam. Uno dei primi casi di matrimonio misto al santuario del Boden
La Stampa del 1° settembre 2015
Prima le parole del Vangelo, poi la benedizione islamica dell’imàm. Hanno scelto la cerimonia interreligiosa Elena e Gabriele per le loro nozze, celebrate al santuario del Boden di Ornavasso, una delle prime celebrate in Italia, un segno concreto di integrazione religiosa.
Elena Maria Francìoli ha 34 anni, è di Gravellona Toce e lavora in una società di consulenza aziendale a Milano: è cattolica, e a Milano ha conosciuto Gabriele Bottiglioni, 37 anni, che si occupa di grafica e comunicazione, e che si è convertito all’Islam, assumendo il nome di Muhyiddin.
I due sposi hanno mantenuto le loro convinzioni religiose e per il matrimonio hanno scelto un rito particolare, in due fasi, a cui hanno partecipato sacerdoti crstiani e l’Imàm, nel segno della convivenza tra le due fedi. Il rito cattolico è stato celebrato da don Silvio Barbaglia, la benedizione islamica è stata impartita invece dal presidente del Coreis, la Comunità religiosa islamica italiana, Shaykh Abd al Wahid Pallavicini. Al santuario le due comunità hanno pregato insieme e partecipato ai due momenti.
«E’ il giorno più bello»
«E’ un avvenimento eccezionale – commenta don Silvio Barbaglia – e per realizzarlo c’è voluto grande impegno. E’ stato un bellissimo momento comunitario, di persone unite dalla fede, anzi, dalle loro diverse fedi che si sanno valorizzare reciprocamente».
Agli sposi ha inviato un messaggio il vescovo di Novara, Franco Giulio Brambilla: «Sono contento che vi siate preparati alla vostra unione con un cammino spirituale, l’uno attento alla fede dell’altro, e nel rispetto comune, arricchendovi dei valori della rispettiva tradizione spirituale».
A Ornavasso il rito islamico è stato officiato dall’Imàm Pallavicini: «Ringrazio Muhyiddin e la sua sposa Elena per averci dimostrato la possibilità di realizzare l’auspicio di San Francesco, di cui l’attuale Papa ha voluto riprendere il nome e lo spirito, della possibilità di una fratellanza universale non solo fra le donne e gli uomini dei nostri tempi, ma anche quella della convergenza con le due ultime rivelazioni del Dio unico di Abramo, che condividono la dottrina e la presenza spirituale della figura di Gesù».
Un altro messaggio è giunto dal sottosegretario al Lavoro, Franca Biondelli, che in questi anni è stata molto attiva sul fronte dell’integrazione: «La vostra unione rappresenta un momento importante per l’impegno quotidiano profuso in favore della convivenza fra due grandi religioni».
Commossi, al termine dei due riti, Elena e Muhyiddin: «Questo è davvero il giorno più bello, vivere insieme, nella gioia, due tradizioni spirituali».
Marcello Giordani