Credenti nel Dio Unico e Fratelli in Abramo – Onestà nella comunicazione contro l’anti-semitismo

29 gennaio 2018

Credenti nel Dio Unico e Fratelli in Abramo – Onestà nella comunicazione contro l’anti-semitismo

Roma Ministero degli Affari Esteri

Conferenza internazionale dell'OSCE alla Farnesina

Si è svolta il 29 gennaio a Roma, presso il Ministero degli Affari Esteri, la “Conferenza Internazionale sulla responsabilità degli Stati, istituzioni e individui nella lotta contro l’antisemitismo nell’area OSCE”, evento che si inserisce nel contesto delle iniziative per il Giorno della Memoria e che significativamente sancisce l’inizio della presidenza italiana dell’Osce (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) per il 2018.

Viene così mandato un chiaro segnale di come l’Italia nel corso del suo anno di presidenza intenda contrastare ogni forma di razzismo e intolleranza, dedicando attenzione anche al tema delle persecuzioni e discriminazioni contro i cristiani e i musulmani, direzione sostenuta anche dal Santo Padre Papa Francesco che, prima dell’apertura dei lavori, ha ricevuto questa mattina in udienza privata in Vaticano i rappresentanti governativi e i relatori della conferenza.

L’evento è stato poi aperto alla Farnesina dal ministro Angelino Alfano, rappresentante del Governo italiano come Presidente di turno OSCE, assieme a Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche, l’ambasciatore Thomas Greminger, Segretario Generale dell’OSCE, il direttore dell’ODIHR Ingibjörg Sólrún Gísladóttir, Ronald Lauder, Presidente del World Jewish Congress e Moshe Kantor, Presidente dello European Jewish Congress.

Una delegazione della COREIS Italiana guidata dallo Shaykh Abd al-Wahid Pallavicini, recentemente scomparso, visita Rav David Lau, rabbino capo d’Israele, nella sede del Rabbinato a Gerusalemme. Rav David Lau è figlio di Rav Israel Meir Lau, presidente dello Yad Vashem Council, intervenuto nel convegno alla Farnesina.


La conferenza ha riunito partecipanti di alto livello provenienti da delegazioni governative, istituzioni indipendenti e dalla società civile, che si sono alternati in quattro panel tematici dedicati rispettivamente al ruolo dei legislatori, al ruolo delle religioni, alle sfide delle comunicazioni sulla rete e sui social network e alla responsabilità educativa nelle scuole e nello sport.

L’intervento presentato dal presidente COREIS Yahya Pallavicini nel panel sulle sfide delle piattaforme digitali, dal titolo “Credenti nel Dio Unico e Fratelli in Abramo: onestà nella comunicazione contro l’Anti-semitismo” muove dal richiamo alla fratellanza abramitica tra ebrei, cristiani e musulmani per proporre una riflessione sulla natura dell’odio come concausa dell’istigazione alla violenza e sulla falsità come matrice della disinformazione.

Superficialità, forte impatto emotivo, assenza di spessore intellettuale e pregiudizio sono infatti i caratteri che spesso accomunano i messaggi di odio e discriminazione tanto che si tratti di anti-semitismo che di islamofobia.

“L’Italia che ha assunto quest’anno la Presidenza OSCE promuove un modello che può rappresentare un antidoto alla violenza fratricida, un’interpretazione della laicità e della libertà religiosa che sia una garanzia della piena dignità del pluralismo religioso in una società libera di manifestare sensibilità, opinioni e interpretazioni differenti, ma senza concedere alcun abuso di questo diritto per discorsi di odio o di violenza criminale o terrorismo”, ha affermato l’imam Yahya Pallavicini.

Ad arginare questo rischio vi sono la Consulta per l’Islam Italiano presso il Ministero dell’Interno, la Commissione per le prevenzione e il contrasto ai discorsi di odio on-line presso il Ministero di Grazia e Giustizia e il Dipartimento per la Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri”.

“Il linguaggio dei social media prevede un coinvolgimento delle nuove generazioni di musulmani italiani in programmi come quello di Facebook P2P “Challenging Extremism” nella promozione di testimonianze multimediali e finanziato dal Dipartimento di Stato USA. Il progetto Sacred Spaces lanciato dai giovani della COREIS con i giovani ebrei dell’UGEI consiste in una campagna on-line con brevi messaggi, video-messaggi, testimonianze (giovani e adulti, uomini e donne, guide religiose e laici), eventi, notizie che hanno come linea di collegamento il tema della protezione degli spazi sacri”.